WASHINGTON – La maggioranza degli elettori democratici, il 56%, considera oggi Barack Obama il più forte tra i due candidati alla nomination per la Casa Bianca. Lo rivela un sondaggio condotto da Knowledge Networks, secondo il quale lo scorso gennaio lo stesso campione vedeva Hillary Clinton in vantaggio per 56 a 33%. Adesso, la situazione si è invertita: il senatore dell’Illinois è in testa col 56% (un incremento di punti che ha preso il via, progressivamente, dalla fine di marzo), mentre la ex first lady è al 43%.
Obama sarebbe in testa anche in un sondaggio su chi, fra i due, sarebbe più onesto, più gradevole, più corretto e più innovatore. Ma per i sostenitori del senatore afroamericano la ricerca contiene anche un elemento di allarme: mentre alcuni mesi fa solo il 18 per cento degli intervistati lo riteneva “non sincero”, adesso la percentuale è aumentata al 27%, una possibile conseguenza dell’ondata di attacchi lanciata contro di lui dalla rivale Hillary e dal candidato repubblicano John McCain.
E proprio a proposito di McCain, i poll quotidiani riportati da Rasmussen Reports contengono dati poco confortanti per i democratici. Il candidato repubblicano sarebbe infatti in testa su Obama con il 48% contro il 42%, e anche su Hillary Clinton con il 50% contro il 41%. Il 68% dei democratici voterebbe per Obama contro McCain, mentre il 23% voterebbe per i repubblicani, il 5% per una terza opzione, con il rimanente 4% di indecisi. Hillary Clinton sarebbe preferita dal 71% dei democratici, il 21% potrebbe votare per McCain, il 4% per un altro candidato mentre il rimanente 4% è ancora incerto.
Intanto il presidente del partito democratico, Howard Dean, lancia un appello ai superdelegati che ancora non si sono espressi su chi intendano appoggiare: non c’è più tempo, bisogna scegliere adesso chi tra Barack Obama e Hillary Rodham Clinton affronterà il repubblicano McCain alle elezioni del 4 novembre.
“C’è bisogno che dicano chi sostengono, a partire da subito”, ha affermato Dean in un’intervista alla Cnn, all’indomani del duello tv tra i candidati democratici alla nomination in vista delle importanti primarie in Pennsylvania del prossimo 22 aprile. Il confronto televisivo, il 21esimo in 15 mesi, il primo in settimane, ha rivelato secondo vari osservatori la stanchezza e la vulnerabilità dei due contendenti.
“Abbiamo bisogno di sapere chi è il candidato, non possiamo rinunciare a due o tre mesi di campagna”, ha aggiunto Dean, incalzando così i superdelegati del partito che già aveva sollecitato in questo senso: solo tre settimane fa aveva chiesto loro di scegliere il proprio candidato entro il 30 giugno. Dean ha riferito che al momento sono circa trecento quelli ancora indecisi.
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