Trouble Spreads to Europe

Edited by Jessica Tesoriero

Edited by Lauren Abuouf (10:16pm October 20)

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BRUXELLES

La crisi finanziaria Usa ha iniziato a contagiare anche l’Europa, dove i governi sono stati costretti a una serie di salvataggi bancari a catena. Il panico ha travolto le borse, Milano compresa, che,evidentemente poco convinte dal piano di salvataggio Usa, hanno fatto registrare un crollo di oltre il 4%: per l’Italia, Mario Draghi ha rassicurato che la liquidità delle nostre banche è adeguata mentre, più in generale, ha spiegato, le autorità finanziarie europee sono «determinate a vincere la battaglia per restaurare la fiducia» sui mercati e sono «allertate per prendere tutte le decisioni che saranno necessarie».

Nel Vecchio Continente, è oggi un lunedì da dimenticare. Belgio, Olanda e Lussemburgo hanno parzialmente nazionalizzato il colosso assicurativo Fortis. Il salvataggio, il primo di una banca dell’Unione europea, è stato deciso alla presenza della Bce e col via libera dell’antitrust Ue e prevede un’iniezione di 11 miliardi di euro, la vendita a Ing della partecipazione in Abn Amro e il temporaneo passaggio ai tre governi di parte delle attività di Fortis. Intanto, Londra, dopo Northern Rock, decide di nazionalizzare la banca dei mutui Bradford & Bingley, i cui depositi passano ad Abbey, banca britannica controllata dalla spagnola Santander. Il presidente francese Nicolas Sarkozy chiede un vertice europeo per discutere di un «nuovo sistema finanziario globale» e convoca per domani un summit di banche ed assicurazioni, mentre si teme per il gruppo franco-belga Dexia.

In Germania il governo tedesco, insieme a un pool di banche, accorre in aiuto della banca Hypo Real Estate, garantendole una linea di credito da 35 miliardi di euro. I mercati reagiscono male al rischio di un contagio europeo e le borse perdono colpi, nonostante negli Usa il Congresso trovi un accordo per il piano di salvataggio da 700 miliardi da dollari, che oggi verrà votato alla Camera dei Rappresentanti e mercoledì al Senato. Le borse asiatiche chiudono in rosso, mentre quelle europee, a metà giornata, perdono intorno al 3%. L’euro scende sotto 1,43 dollari e il petrolio sotto 103 dollari. Il presidente Usa George W. Bush interviene ancora e invita il Congresso a «mandare un forte messaggio ai mercati, approvando prontamente il piano di salvataggio» per «evitare che la crisi finanziaria contagi l’economia», anche se, aggiunge, le difficoltà economiche resteranno «per qualche tempo».

Il piano Usa prevede che il Tesoro possa iniziare ad acquistare le azioni “spazzatura” da subito utilizzando una prima trance da 250 miliardi dollari, che potrà salire di altri 100 miliardi di dollari, dopo il via libera della Casa Bianca, mentre per gli ulteriori 350 miliardi di dollari servirà un riesame da parte del Congresso. Il piano dà mano libera al Tesoro per l’acquisto e il prezzo delle azioni, sulle quali avrà dei diritti di opzione, per cui lo stato potrà decidere se trasformale o meno in partecipazioni pubbliche. Sono stati anche previsti tetti alle partecipazioni dei dirigenti delle aziende che parteciperanno al salvataggio.

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