The Advanced New Evangelicals: Stronger with Obama

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L’avanzata dei “nuovi evangelici”: “Più forti con Obama”

Scegliendo il reverendo Rick Warren per la preghiera dell’insediamento, il presidente eletto dà slancio ai gruppi religiosi che affiancano al pensiero anti-gay e anti-aborto la lotta per l’ambiente e contro Aids e povertà

Sono convinti anti-abortisti e si oppongono alle unioni fra persone dello stesso sesso, esattamente come ci si aspetterebbe da qualsiasi gruppo religioso. Ma nello stesso tempo sono convinti che, oltre a questi temi, ci siano questioni di grande importanza su cui una chiesa deve riflettere e lavorare: come la lotta in difesa dell’ambiente o quella contro l’Aids, o ancora quella per la riduzione della povertà nel mondo.

E’ questo, in sintesi, il volto del gruppo emergente nel panorama religioso americano: i “nuovi evangelici”, che stanno assumendo una posizione di primo piano grazie ad un “alleato” come Barack Obama.

Da quando il presidente eletto ha scelto per la preghiera dell’insediamento il reverendo Rick Warren, figura religiosa fra le più popolari in America e rappresentante di spicco della corrente, i “nuovi evangelici” sono stati catapultati su una ribalta inaspettata, che può funzionare da mezzo per rafforzare il movimento e per promuovere a livello politico quelle idee che, finora, hanno sostenuto a livello personale e religioso.

A dispetto della grande popolarità – è a capo di una delle chiese non-denominazionali più grandi del paese -, Warren è stato criticato da più parti e in particolare dagli ambienti più conservatori: la “nomina” da parte del presidente eletto può inoltre dare al reverendo, e all’intera corrente, l’opportunità di bilanciare lo scarso favore e credito di cui gode nella destra religiosa con un maggiore appeal in quegli ambienti liberal e progressisti che Obama rappresenta.

Le possibilità di rafforzamento e crescita, del resto, sono reciproche: anche il presidente eletto ha interesse a coinvolgere i “nuovi evangelici”, in modo da presentarsi sotto una luce nuova e particolarmente positiva ad una fascia piuttosto ampia dell’elettorato. Dall’Election Day a oggi, gli evangelici scettici nei confronti di Obama sono passati dal 76% a meno del 50% e il 66% approva il modo in cui sta gestendo la transizione, un dato congruente con il 73% degli adulti che ha dato la stessa risposta positiva, come riportato da un sondaggio effettuato da Wall Street Journal – Nbc News a dicembre.

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