In-Flight Alarm

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Allarme in volo, i passeggeri bloccano un falso attentatore

L’uomo, che fingeva di avere una bomba e voleva forzare l’uscita d’emergenza di un aereo Delta Air Lines, è stato immobilizzato e poi consegnato agli agenti dell’Fbi

Doveva essere un tranquillo trasferimento da Atlanta a Los Angeles, invece il volo 110 della Delta Air Lines si è trasformato, per un gruppo di passeggeri, in un’occasione di diventare – loro malgrado – eroi: quando un altro passeggero, Lawrence Johnson, ha aggredito una hostess e tentato di forzare un’uscita di emergenza, fingendo di avere una bomba su di sè, si sono lanciati sul presunto attentatore e lo hanno immobilizzato, salvando sè stessi e altri 259 compagni di viaggio.

L’aereo si stava preparando alla fase di discesa sull’aereoporto di Los Angeles, quando Johnson “si è alzato in piedi e ha cominciato a correre… e a gridare: non avvicinatevi, ho una bomba!”, racconta Bruce Worrilow, uno dei passeggeri: attirate dalle urla dell’uomo e di un’hostess, che Johnson ha aggredito e buttato a terra per avvicinarsi all’uscita di emergenza, diverse persone sono accorse, allarmate all’idea che l’uomo potesse aprire la porta con l’aereo ancora in volo. Fra i primi ad intervenire, Chris Llewellyn, chitarrista della band del rapper Asher Roth: “Ho visto che quel tizio stava cercando di aprire la porta dell’uscita di emergenza e ho pensato: non cadrò con questo dannato aereo”, racconta Llewellyn. Per fermare l’uomo e immobilizzarlo su uno dei sedili è stato però necessario il contributo di altre persone: “Opponeva resistenza”, continua il giovane musicista, “Così gli ho afferrato un braccio e l’ho tenuto giù. Intanto qualcuno gli teneva un piede sulla testa, tutti avevano preso una diversa parte del corpo e la tenevano ferma: lui sembrava diventato pazzo, così gli ho detto di tacere perchè tanto non sarebbe andato da nessuna parte”.

La tensione sul Boeing 757 è rimasta alta finchè l’aereo non è atterrato e gli agenti dell’Fbi non hanno preso in custodia il presunto bombarolo, che comunque non aveva addosso nessun ordigno e, spiegano gli esperti, non sarebbe comunque riuscito a forzare l’uscita di sicurezza, a causa della pressurizzazione della cabina. “Sono felice di essermi trovata su un aereo in cui i passeggeri sono stati abbastanza coraggiosi da combattere”, commenta sollevata Mary Hughes, in volo verso Los Angeles per lavoro, “E’ stato fantastico che tutti si siano sentiti coinvolti”.

Nella storia recente dell’aviazione civile americana, sono numerosi i casi in cui i passeggeri sono intervenuti di persona per evitare dirottamenti o azioni terroristiche, in alcuni casi con esiti drammatici: l’episodio più famoso è certamente quello del volo United 93, che l’11 settembre 2001 avrebbe dovuto cadere su Capitol Hill, se i passeggeri non si fossero ribellati ai terroristi, facendo schiantare l’aereo in un’area disabitata della Pennsylvania pur di non colpire Washington.

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