Capitol Hill Goes Online, Congress Ends Up on YouTube

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Capitol Hill online, il Congresso finisce su YouTube

Per avvicinare i cittadini alla politica, il governo Usa vara sul sito di videosharing i canali HouseHub e SenateHub: in onda, i lavori di Camera e Senato

“Broadcast yourself”, ovvero “manda in onda te stesso”, recita il motto di YouTube. Dopo milioni di utenti da tutto il mondo, sbarcati con le loro clip sul più famoso sito di condivisione video, anche la politica americana prende sul serio l’invito: nel tentativo di ridurre il gap fra la vita dei cittadini e quanto succede a Capitol Hill, il Congresso ha creato due canali dedicati esclusivamente a mandare in onda il lavoro parlamentare.

HouseHub e SenateHub – così sono stati battezzati i canali YouTube – permettono ai cittadini di scegliere, su una carta interattiva degli Stati Uniti, di quale deputato o senatore, eletto in uno specifico Stato, vogliono seguire le attività: ciascun rappresentante eletto ha una propria pagina, gestita dal suo team personale di collaboratori, in cui può caricare i video dei propri interventi, alla Camera, al Senato o sui media. Ogni pagina personale, il cui aspetto può essere caratterizzato attraverso una serie di “skin” grafiche, contiene dati sintetici sul personaggio, un elenco di tutti i video pubblicati, statistiche sul numero di visite e di “abbonati” alla pagina e strumenti per condividere e commentare i contenuti.

Pur avendo ciascuno la propria pagina d’ingresso, i due canali condividono una struttura comune: oltre alla carta degli Stati Uniti, l’home page contiene una presentazione del servizio, un video di benvenuto firmato dalle maggiori personalità del Congresso – lo speaker della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi e i leader della maggioranza e della minoranza alle due camere -, un elenco di contributi scelti, oltre a strumenti per la condivisione e ad alcuni contenuti speciali, come i video di parlamentari che hanno scelto YouTube per rispondere alle domande dei cittadini e le clip del “dietro le quinte”, che mostra nogli aspetti meno noti del lavoro dei politici.

L’esperimento che Capitol hill ha voluto varare con questi due strumenti è certamente figlio anche della trionfale campagna elettorale di Barack Obama, che degli strumenti online ha fatto la propria arma vincente, mostrando a Washington la potenza della rete nel toccare i cittadini: il riscontro è buono, con oltre 2100 iscritti al canale della Camera, quasi 1300 a quello del Senato e centinaia di migliaia di visite ai video più popolari.

Le critiche non mancano: con uno strumento come questo a propria disposizione, i politici possono far vedere alla gente quello che vogliono, avverte Paula Youra, docente di tecniche della comunicazione al Lynchburg College di Lynchburg, in Virginia. Questo non toglie, comunque, che l’obiettivo di una maggior partecipazione dei cittadini possa dirsi raggiunto, continua Youra: “Se non puoi batterli, unisciti a loro e discuti”.

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