Obama’s Glass

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Com’è il bicchiere di Obama? Mezzo pieno o mezzo vuoto? Il 27 giugno, come è noto, la Camera Usa ha approvato il tanto atteso “Climate bill”, la legge che introduce anche negli Stati Uniti dei limiti vincolanti alle emissioni di CO2 e istituisce un sistema ”cap and trade” per lo scambio dei “diritti” ad inquinare. Si tratta di un provvedimento molto importante e molto atteso, che sta spaccando il mondo ambientalista (non solo americano). Una parte sottolinea la svolta, impensabile appena un anno fa quando a sedere alla Casa Bianca era il “negazionista” climatico George W. Bush, e il fatto che Washington (se il Senato darà il via libera definitivo) potrà rivendicare un posto al tavolo di chi sostiene di voler evitare al mondo i peggiori danni del riscaldamento globale. Un’altra parte, probabilmente maggioritaria, punta invece l’indice contro la modestia degli obiettivi fissati dalla legge e dagli eccessivi compressi a cui ha accettato di piegarsi il presidente Obama.

Di seguito segnaliamo alcune delle riflessioni più interessanti sull’argomento. Tra i più critici, la storica organizzazione Usa World Watch Institute. In un editoriale online, Micheal Renner, lancia una chiamata alle armi agli ambientalisti che può essere sintetizzata così: “Basta lobbing, torniamo alla militanza, non saranno i politici a salvare il mondo”.

Critico anche Li Gao, direttore del dipartimento Cambiamenti climatici della Commissione nazionale per la riforma e lo sviluppo cinese, in un articolo per il China Daily ripreso dal sito Qualenergia. L’accusa del dirigente di Pechino è quella di aver sfornato una legge troppo poco ambiziosa.

Tra chi vede invece nello sforzo del nuovo presidente Usa il “bicchiere mezzo pieno”, c’è invece Gianni Silvestrini. In un breve commento online, il direttore del Kyoto Club si dice convinto che “in realtà, anche se annacquato, il provvedimento ha una importanza decisiva sia sul fronte interno che su quello internazionale” perché in questo momento era “fondamentale avviare la macchina”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche un post di David Roberts, uno dei blogger di Grist.org, la “bibbia” degli ambientalisti Usa. Secondo Roberts Obama avrebbe consapevolmente incassato un compromesso al ribasso, convinto che una volta messo in moto il meccanismo, sarà il mercato a fare il resto, spingendo i risultati reali molto oltre. Il blogger sintetizza quindi così il pensiero della Casa Bianca: mettiamo la cornice al posto giusto, prendiamo atto che il mercato andrà ben oltre le aspettative, torniamo a mettere mano alla cornice in un clima politicamente molto più bendisposto.

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