Non c’era unguento che potesse lenirlo, certamente non quando uno sbuffo d’aria soffiava dalla grata di ventilazione e faceva volare le sottane di Marilyn e i sogni dei maschi. Il prurito del settimo anno come si chiamava il film di Billy Wilder tradotto in un deprimente Quando la moglie è in vacanza, forse per evitare effetti dermatologici agli italiani, colpiva anche mariti che non fossero esposti a quella satanica tentazione. E naturalmente anche le mogli, sulle quali l’ipocrisia familista del tempo preferiva sorvolare. L’uomo è cacciatore, si diceva, senza poi mai spiegare a chi desse la caccia. Forse tutti trafiggevano un’unica affranta, stanchissima donna. Ma dalla crisi matrimoniale del settimo anno raccontata nel 1952, i tempi di quel solletichino si sono furiosamente accorciati. Negli anni 90 le prime irritazioni cutanee cominciarono a manifestarsi dopo appena cinque anni, avvertivano le ricerche americane e in questo nuovo, impaziente, frenetico millennio, ora scopriamo che bastano appena tre anni, 36 mesi perché la passione coniugale, o di coppia, scenda come il termometro in Siberia. Esistono precisi fattori di rischio, dieci “killer della passione” che accelerano l’insorgenza del prurito e del suo risvolto coniugale, l’indifferenza, rilevati da una ricerca della Warner Brothers, la casa produttrice di un nuovo film sull’argomento. Sono, in ordine decrescente di gravità: 1) L’ingrassamento e la perdita della forma fisica esibita al momento del “sì”, con la deformazione dei maschi a forma di mela e della femmine a forma di pera. 2) Orari di lavoro mal combinati e in conflitto fra di loro. 3) Le questioni di soldi, troppi o troppo pochi, fonte di costanti bisticci e polemiche. 4) L’igiene personale, trascurata nel segno dell'”uffa, tanto siamo sposati”. 5) La presenza ingombrante di parenti e affini. Altrui, naturalmente, i miei sono deliziosi suoceri, cognati, fratelli, sorelle, nipoti. 6) La mancanza di pensierini e attenzioni romantiche a sorpresa in giorni non comandati e occasionali, fiori, inviti a uscire insieme, piccoli regali, gesti di seduzione. 7) L’alcol. 8) Russare. 9) Abbigliamento sciatto o fuori moda, ciabattamento per casa in pantofole o vestaglione (vedi il numero 4). 10) Cattive abitudini nel bagno, frammenti di unghie tagliate, capelli nel lavabo, macchie di trucchi e la sempreverde battaglia della tavoletta del water su o giù. Sono tutti assassini della passione che, con l’eccezione del numero due, gli impegni di lavoro (quando non sono alibi) o le finanze domestiche sospese fra l’accusa di spendere troppo o di non guadagnare abbastanza, semberebbero facilmente evitabili. Ma soltanto se, e questo è il grande “se”, i due partner volessero realmente evitarli e non fosse invece vero il contrario, come sospetta un riverito “esperto di relazioni personali” americano, Matt Titus, ospite di ogni show televisivo del mattino dai quali sparge consigli alle coppie come un tempo petali sul cammino dei re. I pruriti non sono la causa, dice, ma il sintomo della crisi del settimo, o quinto, o terzo anno, domani forse addirittura al ritorno dalla luna di miele. È il reciproco disinteresse che li produce, è quello che induce le moglie a ciabattare per casa spettinata e in disordine come le sorellastre di Cenerentola, gli uomini a evitare con cura il fioraio o a preferire la partita di Coppa alla cena fuori, poi lui e lei a pretendere, invece di limitare, l’invadenza del parentado come scusa per evitare il faccia a faccia con il coniuge e scoprire di non avere più niente da dirsi. Sette, cinque o tre anni non sono il problema, perché, a meno di incontri occasionali con una Marilyn Monroe dalle gonne al vento o con un George Clooney in cerca di consolazione dopo una disavventura (pari opportunità, qui) la crisi può scoppiare prima o dopo, non ci sono calendari od orologi. Dunque, attenzione all’insorgere dei sintomi, alla signora che beve troppo, al marito che non si lava abbastanza. Quando tutti e dieci sono presenti può essere troppo tardi, ci ammonisce l’esperto dottor Titus dagli schermi delle trasmissioni più popolari, da quei salotti frequentati da coloro che sanno sempre come risolvere i problemi degli altri. Oh, quasi me ne scordavo. Il dottor Matt Titus è divorziato due volte. Forse russava.
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