Non se ne può più di “Jersey Shore” con l’insopportabile Snooky e quel manipolo di bullotti che compongono il cast di questo reality show in onda ogni giovedì sera su Mtv. Il punto è proprio esaltare la volgarità e la bullaggine di un gruppo di giovanissimi italo-americani che stanno al gioco facendo le macchiette di loro stessi.
Ma se qualcuno pensa che la televisione americana abbia esaurito di mungere il filone italo-americano di sbaglia di grosso. Lunedì 26 marzo su Oxygen (televisione del gruppo NBC-Universal) è iniziato un nuovo polpettone settimanale, “Brooklyn 11223″. Dove quella sfilza di numeri rappresenta uno dei tanti codici postali di Brooklyn. Quale?
A spiegarmelo è Theresa Scavo, presidentessa del comitato di quartiere Number 15 che rappresenta la zona chiamata Gravesend, giustappunto il codice postale 11223.
“Questa zona si chiama Gravesend e quando ero piccola qui il 40 percento dei residenti erano di origine italiana”, dice la Scavo lamentandosi per l’imatto negativo che il reality show avrà sul quartiere da lei rappresentato.
“Questi show televisivi fanno apparire gli italo-americani come fossero spazzatura. Gente senza educazione nè istruzione. Jersey Shore, Brooklyn 11223: una vergogna! Ma guardi quella Snooky: è una ragazza ignorante e disgustosa che se fossi io sua madre le darei una bella botta in testa. Altro che vantarsi perchè è incinta senza neppure essere sposata”.
Ha ragione la Scavo a lamentarsi ma di ragioni ne avrà ancora di più fra un paio di settimane. Il 9 aprile sul canale TLC debutterà un’altra serie tivù che gioca sullo stereotipo italo-americano. Si intitola “Mama’s Boy of the Bronx” e si potrebbe tradurre più o meno “I bamboccioni italiani del Bronx”. Protagonisti il trentaseienne Anthony e sua madre Patti, il trentottenne Frankie e mama Gina che, guarda caso, fanno la salsa di pomodoro e il vino a casa. C’è poi Chip cpn la madre Camille, Giovanni e zia Gina e Peter con papà Gus. Una frase presa a caso da uno spezzone di anteprima pubblicitaria. “Perchè mai dovrei sposarmi quando ho mamma che mi fa tutto?”, dice Frankie con quell’esagerato accento del Bronx tipico della zona italiana intorno a Arthur Avenue.
E dopo “Mama’s Boy’s” al pubblico americano verrà offerta un’altra serie tivù, sempre lungo il filone Italian-American. Si chiama “Rambug” e prenderà il via il 5 maggio sul canale A&E.
Seguirà le vicende di un gruppo di italo-americani di Brooklyn che lavorano come divinfestatori: anche qui siamo in pieno clima di bulli ignoranti e maschilisti. Una sorta di Rambo muniti di veleno per topi, cimici e scarafaggi.
“Anni fa tutti pensavano che ogni singolo italo-americano facesse parte della mafia. Adesso siamo una massa di gente incolta e ineducata”, conclude Theresa Scavo. “E perchè? Perchè siamo un bersaglio facile e lasciamo che dicano quello che vogliono su di noi senza reagire”.
E sì che nell’articolo precedente avevo appena scritto di andare a visitare Brooklyn, che è diventata così modaiola!
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