In Afghanistan a New Photo Scandal

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LA POLEMICA

Afghanistan, nuove foto scandalo

marines ridono con i corpi dei kamikaze

Immagini del 2010: due episodi in cui i militari si sono fatti ritrarre soddisfatti e beffardi accanto ai cadaveri smembrati di attentatori suicidi. Il Pentagono ha cercato invano di bloccarne la diffusione, il Los Angeles Times le ha però pubblicate. La condanna di Obama e Panetta, la Nato: “Speriamo non ci siano ritorsioni”

dal nostro inviato ANGELO AQUARO

NEW YORK – Hanno posato accanto ai corpi squartati come trofei, qui un braccio, lì una mano insanguinata, e loro sorridenti, impeccabili nelle loro divise da marines, i soldati che dovrebbero essere l’orgoglio di una nazione. L’ultima vergogna americana salta fuori dal passato che non passa: le immagini sono del 2010 ma soltanto adesso vengono pubblicate dal Los Angeles Times dopo che il Pentagono aveva fino all’ultimo cercato di evitare l’ennesimo shock in una trattativa segreta con il giornale.

E’ la fotografia dell’altra faccia dell’orrore quotidiano di una guerra che da oltre dieci anni l’Occidente conduce sempre più stancamente. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha condannato il gesto e si augura che non ci saranno conseguenze sulla sicurezza delle truppe Nato. Ma le foto arrivano all’indomani di quello straordinario attacco congiunto a Kabul che ha riportato i talebani in azione. Gli insorti volevano vendicare così proprio le ultime umiliazioni: la strage assurda del sergente che ha ucciso in un raptus 17 civili, il Corano bruciato “per sbaglio” davanti alla prigione di Baghram e quelle altre scandalosissime foto di altri incoscienti marines sorpresi a urinare sul cadavere dei guerriglieri uccisi. Episodi che avevano portato Barack Obama a scusarsi per placare l’ira del presidente afgano Ahmdi Karzai: e adesso? Obama ha ordinato che venga aperta un inchiesta e che i responsabili “di questo atto riprovevole” siano puniti. Anche il segretario alla Difesa Leon Panetta ha parlato

di “comportamento folle, inaccettabile”. Condanne e inchieste che probabilmente non ci sarebbero mai state se anche le foto fossero rimaste segrete.

Le foto ritraggono i soldati dell’82ma divisione aerea di stanza nella provincia di Zabol, febbraio 2010. I soldati avevano avuto il compito di fare quello che solitamente si fa in questi macabri casi: prendere le impronte e fare lo scan digitale dell’iride per identificare il kamikaze che si era fatto esplodere. Ma finito il lavoro a qualcuno era saltato in mente di testimoniare con qualche fotina l’accaduto: vicino ai colleghi della polizia afgana, il sorriso sulle labbra tra le le gambe dissanguate del corpo del suicida. Purtroppo non si è trattato di un episodio isolato. Qualche mese dopo lo stesso plotone ha concesso il bis dopo l’ispezione su un altro corpo di un guerrigliero che questa volta, tra l’altro, si era lasciato esplodere per sbaglio. Non solo. Per arredare la scena qualcuno ha chiesto a un soldato di posare accanto ai cadavere mentre legge “Zombie Hunter”: il bestseller superpulp sui cacciatori di zombie.

L’esercito ha aperto ovviamente un’inchiesta. Ma solo dopo l'”avviso” avuto dal Los Angeles Times: che ha ricevuto le foto grazie a un marine che ha rotto il muro dell’omertà. Non c’è fine alla vergogna: ma per fortuna anche al coraggio di chi è finito fin laggiù a rischiare la vita per tutti noi in una guerra ormai senza più scopo.

(18 aprile 2012)©

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