Pentagon Conquers Space with Its Mysterious Super-drone

Edited by Becca Prashner

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Il Pentagono conquista lo spazio con il super drone del mistero

In orbita da più di un anno ma i generali non svelano il vero obiettivo

Di sicuro c’è che sembra uno Shuttle in miniatura, tutto il resto è mistero. Cos’è la navicella spaziale americana X-37B, anche nota come Orbital Test Vehicle? A cosa serve? Perché è rimasta a girare nello spazio per oltre un anno? Che aveva a bordo al momento del decollo, nel marzo del 2011, e quale genere di dati riporterà indietro, quando atterrerà in California dopo la metà di giugno?

Questa vicenda coperta dal segreto militare era cominciata nel 1999, quando la Nasa aveva avviato il programma per costruire una piccola navicella senza pilota, destinata a condurre esperimenti e portare in orbita nuove tecnologie da provare. Il costo iniziale era poco meno di duecento milioni di dollari. Nel 2004, però, l’iniziativa era passata nelle mani della Defense Advanced Research Projects Agency, la mitica agenzia DARPA, quella che fa la ricerca scientifica per il Pentagono e tra le altre cose ha costruito internet. Da quel momento in poi il segreto ha avvolto la X-37B, che è sparita dai radar della normale comunicazione giornalistica.

Si sa per certo che la navicella ha compiuto una prima missione nel 2010, decollando ad aprile e atterrando 224 giorni dopo sulla pista della base di Vandenberg. La seconda missione era cominciata nel marzo del 2011, e doveva completarsi a dicembre scorso, ma l’Air Force ha deciso di prolungarla fino a giugno senza dare troppe spiegazione: «Mantenerla in orbita – ha detto il tenente colonnello Tom McIntyre, direttore del programma – ci offre addizionali opportunità di sperimentazione e ci consente di estrarre il massimo dalla missione». Certo, ma cosa?

La X-37B, costruita dalla Boeing nella sua unità Space and Intelligence Systems di Huntington Beach, è lunga nove metri, alta tre, ha un’apertura alare di 4,5 metri, e pesa 4.990 chili. Sembra uno Shuttle in minatura, e in origne era stata pensata per entrare proprio nella pancia dello Shuttle. Una volta sospeso questo programma, è diventata una navicella autonoma, che decolla da Cape Canaveral a bordo di un razzo Atlas. Cosa vada a fare lassù, però, nessuno lo ha spiegato con precisione.

E’ troppo piccola, per essere un prototipo destinato alle esplorazioni spaziali. Vola senza uomini a bordo ad un’altezza di 300 chilometri, con una inclinazione di 42.79 gradi rispetto all’equatore. Siccome questa rotta è molto simile a quella della stazione orbitante cinese Tiangong-1, dove Pechino conta di portare i suoi astronauti entro il 2012, alcuni analisti hanno avanzato l’ipotesi che l’obiettivo di X-37B sia spiare proprio il programma spaziale della Repubblica popolare. Diversi scienziati però hanno escluso questa ipotesi, perché la velocità e la distanza tra i due oggetti orbitanti non consente di fare un buon lavoro di controllo.

Chi ha seguito il suo percorso, ha rivelato che la navicella passa su Corea del Nord, Iraq, Iran, Pakistan e Afghanistan, e quindi potrebbe avere il compito di osservare questi paesi. I satelliti spia, però, preferiscono in genere la rotta polare, perché consente una visione più completa della Terra, mentre X-37B viagga sull’equatore. Così resterebbe in piedi solo la versone del Pentagono, secondo cui la navicella serve a provare nuove tecnologie, da utilizzare poi su altri mezzi. Questa ipotesi però non convince nessuno, e quindi gira già un’idea affascinante e pericolosa: X-37B è la prima arma spaziale. E’ costruita per distruggere i satelliti nemici e lanciare dall’orbita le sue bombe di precisione sulla Terra. Fantascienza, o nuova frontiera della guerra?

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