Mitt Romney and the Bain Capital Affair

OPD 7/16 Edited by Jonathan Douglas (proofing TP 7/25)

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Mitt Romney e l’affare Bain Capital

La macchina di propaganda di Barack Obama ha puntato il dito sui rapporti tra l’ex governatore del Massachusetts e la Bain Capital, la società privata da lui stesso fondata.

Non con l’intensità di un tornado, ma con la stessa frequenza di un temporale quotidiano che minaccia di trasformarsi in tempesta, l’affare Bain Capital aleggia sulla campagna elettorale per la Casa Bianca. I (presunti) misteri del rapporto tra Mitt Romney e la società privata da lui stesso fondata sono diventati l’arma per lo staff di Barack Obama per dimostrare che il candidato repubblicano è un personaggio inaffidabile, scaltro negli affari come in politica.

La risposta dell’ex governatore del Massachusetts finora è stata sulla difensiva, tranne quando ha deciso di partire al contrattacco, accusando il presidente di voler distogliere l’attenzione degli elettori dal vero problema che affligge l’America (e che Obama non è riuscito a risolvere): la disoccupazione.

Certo è che il tormentone iniziato qualche giorno fa, dopo un articolo del Boston Globe, sembra essere destinato ad andare avanti, costringendo Mitt Romney ha impiegare energie per chiarire e puntualizzare le notizie, ma soprattutto i commenti che ogni giorno compaiono sui media.

La questione di fondo è questa: fino a quando Mitt Romney ha avuto un ruolo nella Bain Capital? Fino al 1999, come ha affermato lui in diverse occasioni? Oppure fino almeno al 2002, come invece sostiene il quotidiano di Boston?

Il tema potrebbe apparire secondario. In realtà, sullo sfondo rimane sempre l’attività della società, dedita a acquisti e ristrutturazioni di altre imprese, che hanno compreso in alcuni casi anche la perdita di posti di lavoro.

Comunque, anche se fosse vero che il suo coinvolgimento va oltre il 1999, non ci sono prove che Romney abbia dato vita a un conflitto d’interesse quando lasciò il Massachusetts per andare nello Utah a organizzare i Giochi Olimpici Invernali del 2002. Così come non c’è alcun indizio che questo sia avvenuto quando, ritornato nel suo stato, si mise in gara per la carica di governatore.

Ma nonostante questo, le polemiche rimangono. Lo staff di Barack Obama ha presentato otto domande pubbliche alle quali il candidato repubblicano dovrebbe rispondere, tra cui spiegare i motivi per cui avrebbe continuato a percepire una cifra annuale di 100.000 dollari dalla società nel biennio 2000-2001, come detto dal Boston Globe.

In realtà, questi soldi sarebbero stati dati in qualità di ex fondatore della Bain Capital. Secondo il New York Times, Mitt Romney compare ancora sui documenti della società fino al 2002 (per motivi legali) proprio in quanto proprietario del Fondo, ma non avrebbe avuto nulla a che fare con la gestione giorno dopo giorno della società, in carico al nuovo management che aveva preso il suo posto.

Nel 2002, sempre secondo il NYT, sarebbe stato firmato un accordo sulla sua definitiva uscita di scena che prevedeva l’abbandono anche di quel ruolo passivo che aveva avuto nei tre anni precedenti in cambio di un sorta di dividendo annuale per i seguenti dieci anni, cioè ad adesso, fino al 2012.

Potrebbe essere questa notizia fonte di ulteriore polemica? Probabilmente si. Costringerebbe Mitt Romney sulla difensiva e darebbe ai partigiani di Barack Obama un’ulteriore spinta ad alimentare le polemiche. Che, in effetti, potrebbe oscurare tutti gli altri temi della campagna elettorale, compresa la situazione economica negli Usa.

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