Subito dopo la convention repubblicana, il New York Times aveva pubblicato un articolo in cui criticava Paul Ryan per quelle che definiva delle inesattezze dette durante il suo discorso, per le affermazioni fatte contro Barack Obama che, secondo il quotidiano, avrebbero fornito un quadro mistificatorio degli atti di governo del presidente.
L’attacco del NYT non è passato inosservato, ma non ha certo scatenato la prevedibile ondata di polemiche che si poteva immaginare e che invece ha pervaso tutti i media quando Paul Ryan ha fatto una dichiarazione su di un tema che non ha nulla a che vedere con la politica, con Obama e con la conquista della Casa Bianca: le sue personali prestazioni sportive.
E’successo che durante un’intervista radiofonica, il deputato del Wisconsin ha detto di aver corso la maratona in poco più di due ore e mezzo. Un tempo non solo da campione (il record del mondo è stato stabilito dal keniota Patrick Makau Musyoki nel 2011 a Berlino con il tempo di 2 ore, tre minuti e 38 secondi), ma anche da ottimo professionista della distanza (42 km e 75 metri).
Questa sua uscita è stata vista da alcuni come la prova di una tendenza di quest’uomo (politico) a dire cose non vere, e da altri, invece, come la sua propensione a enfatizzare alcuni suoi aspetti personali per “impressionare” il grande pubblico. I commentatori democratici hanno seguito la prima traccia: è un mentitore spudorato, questa è la prova. Gli altri, lo hanno preso in giro: ma chi è, Superman?
Alla fine, per porre termine alle polemiche, è dovuto intervenire un portavoce di Paul Ryan per specificare che il candidato vice ha corso una sola maratona in vita sua, nel 1990, in Minnesota: la GrandMa’ Marathon (la Maratona delle Nonne). E’arrivato al ventesimo posto e ha coperto la distanza in 4 ore, 1 minuto e 25 secondi. Era giovane e praticava molti sport: atletica, basket, climbing e sci, ma non era specializzato in corsa di fondo.
Ryan ha cercato di chiudere l’incidente prima che qualcuno ne approfittasse per tentare di dimostrare che lui non è un personaggio affidabile, o uno che si vuole spacciare per qualche cosa che non è. Mai mettere dei dubbi nella fiducia che gli elettori possono avere nel candidato, neppure quando loro stessi parlano dei loro hobbies e dei loro sport preferiti.
Comunque, c’è da dire che almeno Paul Ryan ha scelto uno sport molto popolare per la sua gaffe. E questo non può che avvantaggiarlo.Offre così l’immagine di quello che (in parte) è ancora: un esuberante ragazzone del Midwest che pratica le attività sportive di tutti. Non come gli elitari Barack Obama e Mitt Romney.
Il primo ama il basket – come milioni di americani – (e si è fatto costruire un piccolo campo dentro la Casa Bianca) e poi il golf, sport considerato d’elite, che gli ha provocato anche qualche attacco dagli avversari politici perché, dicono, si è fatto trovare troppe volte impegnato con le 18 buche (un record di 100 rounds da quando si è insediato alla Casa Bianca).
Non elitari gli sport, ma il modo in cui vengono praticati, quelli amati dal candidato repubblicano. Mitt Romney ogni anno organizza le Olimpiadi della sua famiglia (pallavolo, nuota, corsa) nella sua esclusiva tenuta di campagna. Pare che lui sia molto competitivo con figli e nipoti. Non gli piace perdere. Ma questo si era capito già.
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