Dopo l’aspro scontro di Long Island, l’elegante ironia di New York. I due candidati si sono ritrovati uno accanto all’altro a una cena di gala.Tante battute e scherzi, in attesa del prossimo duello. Intanto, uno studio sul linguaggio usato dai due nell’ultimo dibattito spiega che Barack Obama si è riappropriato del We Can mentre le parole più citate da Mitt Romney sono Lavoro e America
Per una notte, hanno sostituito i guantoni con il fioretto, il duello è stato sul filo della spada e dell’ironia, non più a base di colpi sotto la cintura. Seduti uno accanto all’altro, divisi solo dall’imponente figura del cardinale di New York Timothy Dolan, Barack Obama e Mitt Romney hanno partecipato a uno degli avvenimenti politico-mondani più attesi dell’anno a Manhattan: la cena della Alfred E.Smith Foundation, dove si sono raccolti fondi per la diocesi più importante d’America.
Vestiti con un impeccabile tight, i due contendenti alla Casa Bianca hanno preso la parola. Quelli che non dovevano essere discorsi ufficiali, infatti, non lo sono stati. Ma una sorta di mini-show, all’insegna dell’ironia. Il primo a salire sul palco – e a lanciare le sue frecciate – è stato il candidato repubblicano. Un’ouverture incentrata sulla sua “fama” di uomo ricco: “Eccomi qui, davanti a voi, con i vestiti che generalmente indosso quando sono a casa con Ann”, ha detto, mostrando il suo elegantissimo dress code.
Quindi, una battuta a favore della stampa: “Domani i giornali intitoleranno ‘Obama appoggiato dai cattolici, Romney cena con la gente ricca'”. E, infine, una stoccata diretta nei confronti del rivale: “E’ bello avere qualcuno a cui affidarsi – e confidarsi – quando torni a casa. Io ho Ann, Obama ha invece Bill Clinton”. Un chiaro riferimento alla vera risorsa (neanche tanto nascosta) del presidente: il suo predecessore, l’uomo che a Charlotte ha permesso la svolta in positivo delle sorti della campagna elettorale di Obama prima che arrivasse quella in negativo, il dibattito di Denver.
Anche Barack Obama ha dato sfoggio di avere un discreto sense of humor. “Sedetevi tutti, se no poi arriva Clint Eastwood e vi urla contro”, ha esordito il presidente, riferendosi allo show dell’attore-regista alla convention repubblicana di Tampa, l’ormai mitica intervista alla sedia vuota, all’Obama invisibile. Per diversi minuti, il Numero 44 ha rivolto la sua sagacia contro se stesso. “Avete notato che alla Hofstra University ero molto più riposato – ha detto il presidente – perché nel primo dibattito avevo dormito.” Comunque, ha proseguito, sono lieto di anticiparvi che nel prossimo adotterò la stessa strategia di Denver. Poi, dopo una sapiente pausa scenica, ha sorriso e ha detto: “Ma no, stavo scherzando, volevo solo vedere la faccia di David Axelrod.” Quella del suo principale consigliere non era un’espressione tra le più felici.
E, infine, anche per lui, una battuta molto ironica sul miliardario Mitt Romney: “Oggi pomeriggio sono andato a fare compere in Midtown e ho visto Mitt comprare 4 negozi”. Il gioco di parole è stato fatto su “for shopping” (fare compere) e “four shops” (quattro negozi). Romney ha apprezzato il calambour.
Entrambi hanno dato grande prova di fantasia lessicale. Il linguaggio che usano in questa ultima parte di campagna elettorale è uno degli strumenti fondamentali per raggiungere l’obiettivo. Expert System, una società italiana specializzata nella produzione di software semantici, ha calcolato quali parole abbiano usato maggiormente i due candidati nel dibattito di Long island. Barack Obama ha ripreso con forza il verbo potere (yes, we can) mentre invece Mitt Romney ha usato due parole in particolare: lavoro e America. Il presidente ha usato per lo più il We (noi) mentre lo sfidante l’Io (I).Su pronomi personali si giocano la corsa alla Casa Bianca.
E’ attraverso il We che Barack Obama cerca di mobilitare la sua base: Early Voting, raccolta fondi, propaganda porta a porta. E importanti testimonial, come Bruce Springsteen. Che ha tenuto un concerto in Ohio per promuovere la causa del presidente . Accanto a lui, Bill Clinton. Obama è ancoar in vantaggio in quello strategico stato. Come lo è in Iowa e in Wisconsin. Mitt Romney, invece, avrebbe conquistato la Florida.
Nella gioco geografico e politico degli stati e dei loro Grandi Elettori, secondo Real Clear Politic, ora Obama è in vantaggio: avrebbe 294 voti (24 in più dei 270 necessari per vincere), ma l’esito finale del confronto rimane molto incerto. Secondo alcuni calcoli, Mitt Romney potrebbe vincere di tre punti se conquistasse una serie di Swing States, compreso il piccolo New Hampshire, 4 grandi elettori. Pochi, ma forse indispensabili per la vittoria finale.
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