Barack sul palco ringrazia Joe Biden
Decisiva la strategia di Plouffe, stratega della campagna elettorale.
Barack Obama conquista la rielezione, tende la mano allo sconfitto Mitt Romney e promette all’America di “agire” per affrontare le sfide dell’economia, dell’immigrazione e dell’energia per “andare incontro alle speranze della nazione intera e unirla di più”.
Con oltre 290 voti elettorali Barack Obama ottiene la rielezione al termine di una lunga notte che lo ha visto catturare gran parte degli Stati in bilico. Il tentativo dello sfidante repubblicano Mitt Romney di vincere un referendum popolare contro il presidente si è limitato alla conquista di Indiana e North Carolina, accompagnate da un testa a testa in Florida di esito ancora incerto. Ma le difese democratiche hanno tenuto nella Virginia terra di militari, negli Stati agricoli del Midwest, dall’Iowa al Wisconsin, e soprattutto in Ohio, dove le contee industriali e urbane hanno garantito una messe di voti a Barack Obama. A conferma del verdetto elettorale c’è la conquista da parte dei democratici di seggi del Senato in Indiana, Connecticut e Massachusetts che gli consentono di conservarne il controllo complessivo a Washington, bilanciando la conferma della maggioranza repubblicana alla Camera.
Per i repubblicani si tratta di una secca sconfitta, moderata solo dall’aver raccolto più voti di quattro anni fa arrivando a rivaleggiare con i democratici nel totale del suffragio popolare. Ma a vincere è stata la strategia elettorale di David Plouffe, architetto della campagna democratica, di creare una vasta coalizione attorno al messaggio di Obama: minoranze, gay, donne e famiglie militari consentono di allargare la base di consenso popolare che accompagnò l’elezione di quattro anni fa. Quando obama ha sorpassato il quorum, grazie all’assegnazione dell’Ohio, Romney ha aspettato oltre un’ora prima di chiamarlo, valutando ogni altra opzione prima di parlare ai fan a Boston per augurare “successo al presidente rieletto”. Pochi minuti dopo Obama ha parlato ai fan, promettendo di “lavorare assieme a Romney”, ringraziando “Joe Biden grande guerriero americano” per il contributo dato alla campagna e parlando con emozione dell’affetto che lo lega moglie e delle figlie. Nella parte più politica del discorso ha rilanciato in avanti i contenuti del primo mandato, promettendo di impegnarsi per “continuare a perfezionare la nostra unione”. Un linguaggio che richiama quello di Abramo Lincol, il presidente a cui non ha mai cessato di richiamarsi da quando nel febbraio del 2007 lanciò la corsa alla Casa Bianca.
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