Uno degli effetti della rielezione di Barack Obama? Migliaia di cittadini chiedono la secessione del loro stato dagli Usa e il sito web della Casa Bianca ospita le loro petizioni
Se ci sarà un’altra Guerra di Secessione americana lo sapremo il 9 dicembre 2012. E sarà il governo di Barack Obama a dichiararla. Entro quella data scopriremo se la petizione che chiede la separazione del Texas dal resto dell’Unione avrà raggiunto quota 25.000 firme. Allo stato attuale, sembra che i promotori della Disunione d’America possano farcela. Mancano infatti solo 6.000 sottoscrizioni.
Se aprite il sito web della Casa Bianca, potete vedere voi stessi come sta procedendo la “rivolta” del Lone Star State. Rivolta, per modo di dire, appunto. La petizione esprime infatti una volontà pacifica di separazione. Non violenta, ma determinata. Tagliato il traguardo della raccolta firme, il governo federale risponderà alla richiesta dei promotori.Qualcuno può pensare a una risposta diversa dal no? La “secessione” sarà respinta senza colpo (ferire).
Il fatto è che dopo la rielezione di Barack Obama i cittadini di altri stati hanno presentato petizioni simili a quella proposta dai texani. We people, loro, i cittadini, i sottoscrittori della petizione della North Carolina, Alabama e Florida, stanchi dei “soprusi” del governo e delle agenzie federali, fedeli agli insegnamenti dei Padri Fondatori, desiderosi di “ritirarsi” dagli Stati Uniti per andare per la loro strada, hanno inoltrato la loro richiesta alla Casa Bianca che, così come aveva fatto nel caso dei taxani, l’ha pubblicata sul sito web. Anche a loro, l’amministrazione Obama darà una risposta, se verranno raggiunte le 25.000 firme.
Sembra uno scherzo, ma non lo è. Nel senso che questi sottoscrittori esistono e hanno avanzato le loro istanze. Con ironia, il sito Buzzfeed spiega che così facendo, sono riusciti a mettersi al livello di altre cittadini che – con altre petizioni – avevano chiesto al governo spiegazioni su altri temi, come l’esistenza degli Ufo e la composizione della birra bevuta da Obama alla Casa Bianca.
Se vogliamo, però, possiamo prendere questa come piccola, ma significativa spia della divisione del paese, così come è emersa dalle urne delle presidenziali del 6 novembre. Barack Obama ha promesso di lavorare per riunificare la nazione. Potrebbe iniziare a convincere a “rimanere” negli Usa i 18.000 texani che hanno firmato per chiedere che il loro stato esca dall’Unione.
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