Stati Uniti: quando perdere la causa costa miliardi di dollari
Il maxirisarcimento di 23 miliardi di dollari contro una multinazionale del tabacco è solo l’ultimo di una lunga serie. Ecco i casi più eclatanti
Cynthia Robinson sperava di avere giustizia, ma probabilmente non pensava di ottenere tanto denaro. La sentenza della giuria del tribunale della contea di Escambia, in Florida, l’ha sorpresa: per la morte di suo marito, scomparso nel 1996 all’età di 36 anni, incallito fumatore, portato via da un cancro, la multinazionale americana del tabacco RJ Reynolds – tra i suoi marchi: Camel, Winston, Pall Mall – dovrà sborsare alla donna la cifra record di23,6 miliardi di dollari.
Il marito di Cynthia fumava tre pacchetti di sigarette al giorno e secondo la vedova la RJ Reynolds non pubblicizzava abbastanza i pericoli per la salute di un così intenso attaccamento al tabacco.Il giudice le ha dato ragione. I vertici della multinazionale si sono detti sconcertati: Il vicepresidente della multinazionale, J. Jeffery Raborn ha detto che il verdetto della giuria è andata “parecchio oltre il concetto di ragionevolezza e giustizia”.
La cifra del risarcimento stabilita dalla giuria è un record per una singola causa in un tribunale della Florida, ma non lo è se si esaminano altre sentenze simili decise nel corso degli anni dalla giustizia americana.
Ci sono sentenze (e risarcimenti) che hanno fatto storia, altre che hanno ispirato film o libri. Ci sono state cause che, invece, si sono rivelate solo delle originali e curiose iniziative di cittadini molto arrabbiati; altre, infine, dei veri e propri tentativi di guadagnare milioni di dollari alle spalle di questa o quella società o ente pubblico.
Questa è una breve carrellata della causa (giudiziarie) più famose d’America.
L’accordo sul risarcimento dell’Industria del Tabacco è del 1998. E’ costato alle 6 multinazionali americane un cifra imponente: 206 miliardi di dollari da pagare in 25 anni di tempo. E’stata una causa portava avanti da 46 stati e coordinata dal Dipartimento della Giustizia. La richiesta? Un risarcimento per le spese sanitarie sostenute da ogni singolo stato per curare le persone che avevano problemi di salute a causa del consumo di tabacco e della scarsa pubblicità data ai suoi effetti sul corpo umano.
L’intesa con la JP Morgan per il risarcimento record di 13 miliardi di dollari per i mutui subprime. Si tratta della cifra più alta mai concordata tra il Governo statunitense ed una società privata. La sentenza è del 2013 e ha messo fine a una lunga battaglia legale tra l’amministrazione Obama e la banca d’investimenti. La JP Morgan ha ammesso le sue responsabilità nella gestione dei titoli tossici che hanno provocato la più grave crisi economica negli Stati Uniti dai tempi della Grande Depressione e ha trovato un accordo per il risarcimento.
La class action per un nuovo seno. Fu vinta dai consumatori, dalle donne che avevano fatto causa contro la più grande società costruttrice di protesi al seno degli Stati Uniti a causa dei ripetuti problemi che erano stati riscontrati, in particolare riguardanti le malattie autoimmunitarie di cui molte di loro avevano iniziato a soffrire dopo l’operazione di impianto. La sentenza è del 1994 e prevedeva un risarcimento di 3 miliardi e mezzo di dollari. All’epoca fu la più importante class action che arrivava in un tribunale degli Usa.
“Erin Brockovich” era il film di cui era protagonista Julia Roberts. Il nome era quello vero dell’ambientalista eroina che sconfisse la Pacific Gas & Eletric Co. La vicenda è nota. La Broncovich fu la donna che convinse i residenti di Hinkley in California a portare in tribunale la società accusandola di aver contaminato le falde acquifere della cittadina con cromo esavalente. Alla fine, la battaglia legale fu vinta e la PG&E dovette pagare un conto molto salato: 333 milioni di dollari. Era il 1996.
Questi alcuni esempi di cause giudiziarie esemplari, vinte da chi le aveva presentate. Queste le possiamo considerare serie. Ce ne sono altre invece che possono considerate molto originali.
Come quella presentata da Anton Purisima nei confronti della Municipalità di New York. Dopo essere stato morso da un cane su di un autobus e dopo essere stato fotografato mentre questo avveniva, l’uomo ha chiesto all’amministrazione della sua città più soldi di quanto ne esistano sulla faccia della terra: 2,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000 di dollari. Difficile che qualcuno gli dia retta.
Stella Liebeck, una donna di 79 anni, invece fece causa alla McDonald’s per aver bevuto un sorso dicaffé troppo caldo. La battaglia legale andò avanti per diversi mesi. Stella voleva un risarcimento di 2 milioni e 700.000 dollari. Alla fine, un giudice del New Mexico stabilì una cifra attorno ai 500.000 dollari.
Nel 2006, Allen Heckard portò in tribunale Michael Jordan e la Nike. Voleva da entrambi una cifra attorno agli 800 milioni di dollari. Motivo? L’uomo sosteneva di essere era una sorta di sosia del grande giocatore di basket e di non poter frequentare alcun luogo pubblico senza essere scambiato per il campione. In realtà, Allen era molto più basso. Per questo motivo, non riuscì a vincere la causa.
Nel 2004, Marcy Meckler fu attaccata da uno scoiattolo fuori da un centro commerciale di Skokie in Illinois. La donna fece causa al centro, accusandolo di non aver avvertito i clienti della presenza degli animali. Chiese 50.000 dollari. Non li ottenne.
Invece, nel 2005, Michelle Knepper vinse la sua causa contro la società degli elenchi telefonici. Aveva avuto dei problemi dopo una liposuzione fatta da un dermatologo che lei non conosceva, che aveva cercato sull’elenco e che era stato messo al primo posto tra i numeri di telefono disponibili (una sorta di pubblicità occulta). Vinse la causa portandosi a casa 1 milione e 200.000 dollari.
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