L’analisi degli errori commessi nella gestione dei malati di Ebola negli Stati Uniti fa emergere tutte le pecche di un sistema sanitario che è apparso assolutamente impreparato ad affrontare un’emergenza che ora rischia di diventare ancora più drammatica.
Questi errori hanno fatto entrare nel mirino delle polemiche anche Barack Obama. Un paradosso. Il leader occidentale che si è finora mostrato più attento all’epidemia del virus in Africa viene ora criticato in patria e accusato di non aver fatto tutto il possibile per evitare che Ebola sbarcasse sulle coste americane.
Obama ha nominato commissario straordinario del governo per la gestione del delicatissimo dossier negli Usa. Si tratta di Ron Klain, ex capo di gabinetto dei vicepresidenti Usa Al Gore e Joe Biden.
Dopo la morte del paziente zero e dopo il contagio di due infermiere che lavoravano nell’ospedale di Dallas dove era stato ricoverato, il timore della diffusione del virus è diventata la paura numero uno per gli americani, in alcuni casi una vera e propria psicosi.
Obama deve fare i conti con la preoccupazione della sua opinione pubblica. Lo Zar di Ebola (come è stato chiamato) dovrà verificare quali sono state le falle nel sistema. E chiuderle al più presto.
La sequenza degli errori è impressionate. Partiamo da quelli commessi dal Texas Health Presbyterian di Dallas, l’ospedale dove si era presentato Eric Duncan. I medici che lo hanno visitato hanno sbagliato diagnosi e non l’hanno ricoverato. Eppure il fatto che fosse appena tornato dalla Liberia avrebbe dovuto far nascere qualche sospetto in più nel personale sanitario.
E, invece Duncan è stato rimandato a casa e solo dopo una seconda visita è stato accolto nella struttura. Ma era ormai troppo tardi.
Gli altri errori riguardano le due infermiere, Nina Pham e Amber Vinson. Il loro contagio è probabilmente avvenuto perché hanno seguito le linee guida del Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia del governo federale che si occupa della gestione delle malattie infettive.
Un esperto ha scoperto che nei protocolli di protezione dal virus di Ebola del C.D.C c’erano delle incredibili mancanze. Per esempio, non è scritto che anche il collo (come altre parti del corpo) dovrebbero essere protette per impedire il contagio. Nonostante queste mancanze siano state più volte segnalate, l’agenzia non ha provveduto a correre ai ripari.
Ma è con Amber Vilson, la seconda infermiera, che sono stati compiuti gli errori più incredibili e in grado (potenzialmente9 di esporre altre persone al virus. Primo errore: lei aveva telefonato al C.D.C per dire che aveva qualche linea di febbre e chiedere se fosse il caso di salire su di un aereo che l’avrebbe riportata a Dallas-Fort Worth da Cleveland.
Il funzionario del Centers for Disease Control and Prevention che le ha risposto ha dato l’ok perché la temperatura corporea non superava i 38 gradi, il livello di febbre oltre il quale, secondo il protocollo riguardante Ebola, doveva scattare l’allarme. Una risposta burocratica di fronte a una delle infermiere che era stato a contatto con l’unico americano morto per il virus.
La Vilson è così salita su di un aereo di linea con altre 131 passeggeri a bordo. Adesso l’agenzai federale sta contattando tutti per verificarne le condizioni di salute. Tutto qui? No, ovviamente. Perché si è scoperto che l’infermiera aveva i sintomi di Ebola già nel volo di andata verso Clevelenad. Questo il C.D.C. non poteva saperlo perché la donna non aveva chiamato per avere un consiglio, come poi invece farà nel viaggio di ritorno a casa.
Ma, è l’ultimo errore forse quello più assurdo. Amber Vilson è stata trasferita ad Atlanta presso un centro specializzato. Sull’aereo è salito con lei un uomo senza alcuna protezione. Probabilmente si tratta di un funzionario del centro per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive.
La CBS ha mostrato un video che lo ritrae mentre accompagna altri quattro operatori sanitari e la paziente sull’aereo allo scalo di Dallas. Non ha nessuna tuta di protezione e si mantiene a poca distanza dall’infermiera. Quindi si imbarca con loro per accompagnarli fino all’aeroporto di Atlanta. E’vero che la Vilson era completamente coperta da una tuta. Ma lui?
Questa la sequenza di errori. Adesso in molti tremano per le possibili conseguenze.
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