11 anni fa nasceva Facebook. Era il febbraio del 2004, Mark Zuckerberg, allora ventenne, insieme ad alcuni suoi colleghi universitari aveva fondato il sito, originariamente progettato per i soli studenti dell’Università di Harvard. La piattaforma presto fu aperta anche agli studenti di altre scuole della zona di Boston e del vicinato, successivamente a quelli delle superiori, quindi a chiunque dichiarasse di avere più di 13 anni di età. Il nome di quella che in breve sarebbe diventata la piattaforma social più visitata al mondo, mutuava proprio dal libro con l’elenco di fotografie e nomi degli studenti che alcune università statunitensi distribuiscono ad inizio anno ai propri iscritti al fine di facilitare la socializzazione con i colleghi.
In oltre un decennio l’espansione della “creatura” di Zuckerberg è stata inimmaginabile. Nel tempo Facebook ha modificato ed arricchito le proprie applicazioni per stimolare gli utenti ad un utilizzo crescente della rete sociale. Nel 2011 ad esempio, in risposta alle caratteristiche introdotte dal rivale Google+ (social network di casa Google), ha introdotto la traduzione automatica dei post in bacheca e la possibilità di condividere anche dai device mobili. Oggi Facebook conta 1,4 miliardi di utenti, un numero maggiore a quello dell’intera popolazione cinese, e proprio mentre festeggia questo nuovo incoraggiante traguardo, guarda avanti in una prospettiva estremamente ambiziosa. Quella del mercato telefonico. Molti ricorderanno le critiche che accompagnarono circa un anno fa l’acquisto, per ben 19 miliardi di dollari (una cifra ritenuta spropositata), di Whatsapp, la piattaforma di instant messaging. Ebbene, a distanza di 12 mesi la contestata scelta sta dimostrando la sua estrema lungimiranza. Il prossimo passo di Facebook sembra infatti la conquista del mercato telefonico, tramite l’applicazione voce al servizio Whatsapp. Occorre ricordare che il servizio di messaggistica istantanea, che conta su un traffico di 30 miliardi di messaggi al giorno (contro i circa 20 miliardi quotidiani dei vecchi sms) e 700 milioni di utenti – di cui il 70 % attivo quotidianamente – costa appena 99 centesimi l’anno. E questa è la ragione principale del suo successo anche nei paesi emergenti come l’India, che infatti da sola conta 70 milioni di utenti…
Gli effetti sul mercato saranno deflagranti. Da una parte Facebook, con un servizio voce via Internet, andrà a fare concorrenza a Skype, avamposto della telefonia low-cost tramite la rete internet, ma dall’altra andrà a cannibalizzare gli utenti delle telco, pronti alla migrazione grazie ad un’offerta economica che gli operatori di telecomunicazione non possono praticare. La telecom indiana Reliance sembra aver fatto proprio il motto “se non puoi batterli, unisciti a loro”, così da aver siglato già un accordo con l’”astro nascente”. Ma cosa succederà per gli utenti e per la riservatezza dei loro dati? Certo è che abbracciare anche telefonicamente Facebook consentirà alla piattaforma una ulteriore acquisizione di informazioni e dati sensibili per una profilazione sempre più accurata degli utenti. Oltre ai nostri amici il social network si impossesserà anche della nostra rubrica telefonica… Con buona pace della protezione dei dati personali e della riservatezza delle nostre vite, ormai da tempo in bella mostra nelle “vetrine telematiche”. La strategia egemonica della piattaforma sembra non avere davvero limiti…
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