I Grandi elettori toglieranno la vittoria a Trump?
MARCELLO FOA commenta la posta in gioco negli Stati Uniti: “Di solito è una formalità ma questa volta rischia di non essere tale” – Le forti pressioni sul nuovo presidente
di MARCELLO FOA – Quella di lunedì, negli Stati Uniti, dovrebbe essere una tranquilla giornata di democrazia. I Grandi elettori si riuniscono nella capitale di ogni Stato per eleggere il presidente, rispecchiando il voto popolare. Di solito è una formalità ma questa volta rischia di non essere tale. Uno dei migliori commentatori americani, Paul Craig Roberts, denuncia apertamente un tentativo di un colpo di Stato (lvedi link sotto per alcune sue riflessioni nel merito), altri giornalisti nei giorni scorsi avevano evidenziato lo stesso pericolo. Il Washington Post ha dato conto di quel che sta avvenendo: i grandi elettori di ogni Stato, che dovrebbero semplicemente ribadire il risultato delle urne, stanno ricevendo incredibili pressioni al fine di indurli a non votare per Trump.
Sono letteralmente bombardati di email e di telefonate in cui si evidenzia la pericolosità di Trump e in cui vengono evidenziati i rischi dell’America,mentre la Cia, l’Fbi e ovviamente Obama continuano a denunciare le interferenze russe nell’elezione nel tentativo, vano, di dimostrare che l’elezione non era regolare. Tentativo inutile, si diceva, perché fino ad oggi non è stata presentata alcuna prova. Secondo il Washington Post anche i grandi elettori democratici sono sottoposti a pressioni analoghe da parte di attivisti repubblicani, di cui peraltro, però, non si capisce il senso, considerato che Hillary ha perso. Ci sarà qualche caso ma irrilevante.
Le pressioni sono esercitate sui Grandi Elettori degli Stati che hanno votato per Trump e il significato è fin troppo chiaro: le élite globaliste che hanno governato l’America e indirettamente il mondo occidentale, sta per uscire dalla stanza dei bottoni, visto che il magnate non ha piazzato i loro uomini nei dicasteri chiave. Quell’élite sta tentando di tutto per impedire che Trump entri davvero alla Casa Bianca a ribalti la politica estera e di sicurezza perseguita finora, a cominciare dai rapporti con la Russia e dalla lotta all’Isis e corregga quella sulla globalizzazione incentivando la riscoperta di un “patriottismo imprenditoriale” sugli investimenti e sui posti di lavoro.
Attenzione: quel che sta avvenendo in queste ore è gravissimo ed è assolutamente incompatibile con i principi democratici. Speriamo che i Grandi Elettori non si lascino suggestionare. Se davvero Trump venisse rovesciato prima ancora di entrare in carica, gli Stati Uniti perderebbero qualunque legittimità di fronte al proprio popolo e al mondo. Alle élite importa poco. A noi sì, tantissimo.
Second Link http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=127020&typeb=0&14-sintomi-russofobi-di-un-complotto-per-rubare-la-casa-bianca-a-trump
Third Link https://www.washingtonpost.com/politics/in-last-shot-bid-thousands-urge-electoral-college-to-block-trump-at-monday-vote/2016/12/17/125fa84a-c327-11e6-8422-eac61c0ef74d_story.html?utm_term=.dbcd501a96e0
Paul Craig Roberts – First Link http://www.paulcraigroberts.org/
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