Hopes and Delusions of the Liberal Press

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La speranza e l’illusione della stampa liberal

La stampa dell’America «liberal» ha vissuto l’elezione di Trump come catastrofe politica e fallimento professionale, per l’incapacità di comprendere la profondità del malessere nel Paese. Mentre erano impegnati in questo esame di coscienza, però, ecco l’improvvisa scoperta: anziché far perdere loro credibilità e seguito, l’inquietante svolta politica Usa sta producendo un rafforzamento economico delle imprese editoriali. Spaventati dall’ascesa al potere di un «tycoon» populista, dalla diffusione vorticosa e capillare di notizie false in rete e, in definitiva, dall’indebolimento della democrazia americana, molti cittadini han deciso di ricominciare a dare il sostegno a organi di stampa che negli ultimi anni erano stati trascurati a favore del citizen journalism del nuovo ecosistema digitale. La scossa di Trump ha prodotto un forte aumento dei lettori dei «mainstream media» come il New York Times che nelle tre settimane successive al voto ha registrato più di 130 mila nuovi abbonati paganti. C’è poi stato un boom di sostegno filantropico ai media che vivono di volontariato come l’organizzazione cooperativa di giornalismo investigativo ProPubica o l’enciclopedia web Wikipedia.

Queste organizzazioni hanno ricevuto piccole donazioni da privati cittadini che hanno versato qualche decina o centinaio di dollari secondo lo schema classico del «crowdfunding», ma anche cifre più consistenti da «investitori etici» che si definiscono «venture philanthropist»: tentano di associare finanziamento filantropico e mentalità imprenditoriale nella gestione dei «media». È la nuova strada per il sostegno di una stampa che vive tempi difficili? I casi sono già numerosi, dall’acquisto del Washington Post da parte del miliardario di Amazon, Jeff Bezos, al fondatore di Craiglist che finanzia siti di verifica dei fatti («fact checking»), al Philadelphia Enquirer, primo grande giornale Usa posseduto da una non-profit. E ProPublica dopo il voto dell’8 novembre ha ricevuto dai supporter quasi un milione di dollari: più di quanto raccolta nell’intero 2015. Un fenomeno da seguire, ma la stampa liberal rischia di cadere in un’altra illusione: quella di poter informare professionalmente prescindendo dalle logiche economiche. Un modello nel quale non sono sempre chiare le intenzioni dei donatori, per non parlare della dubbio valore di inchieste fatte con un finanziamento ad hoc.

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