Usa, il vero “muro” di Trump: quello contro le inchieste
La “Obstruction of Justice” è la trappola nella quale i politici tendono a cadere negli Stati Uniti. E verso la quale The Donald e la sua amministrazione si stanno avviando
Mentre un altro giudice federale – dunque con giurisdizione nazionale – infliggeva un’altra batosta a Donald Trump bocciando il tentativo di negare fondi alle città-santuario per residenti non documentati, a Washigton la Casa Bianca faceva un altro passo verso una crisi costituzionale provocata dal “Russiagate”: i legali della presidenza hanno rifiutato di fornire alle commissioni parlamentari che indagano sulle possibili interferenze russe nella campagna elettorale documenti relativi all’ex generale Mike Flynn.
Fynn era stato scelto da Trump come principale assistente in materia di sicurezza nazionale, un posto chiave che dai tempi della Guerra Fredda deve informare e consigliare il presidente su scelte strategiche cruciali, spesso di guerra, ed era stato “dimissionato” in tronco dopo appena 20 giorni quando era uscita sui media nazionali la notizia che Flynn aveva nascosto i suoi rapporti anche finanziari con Mosca, mentendo anche al vice presidente Pence.
L’ex generale era stato colui che durante la campagna elettorale aveva guidato ai comizi e al Congresso repubblicano i cori di “Lock ‘er up”, mettetela in galera diretti contro Hillary e ora è lui a rischiare il processo.
Ma il futuro di Flynn interessa molto poco. È il “niet” della Casa Bianca, è il suo tentativo di alzare uno “stonewall”, un muro di pietra, quello che spalanca ipotesi di crisi giudiziaria e costituzionale. “Stonewall” è l’ordine che Nixon diede ai suoi scherani per bloccare le indagini sul Watergate. Fate muro. È niente altro che il tentaivo di opporsi a inchieste che per ora sono soltanto parlamentari, e dunque senza immediati ricaschi giudiziari, ma che in in futuro non lontano potrebbero passare nella mani di magistrati speciali e di tribunali ordinari.
Il passato insegna che non sono mai i possibili reati attribuiti a presidenti quelli che li inguaiano, ma è sempre il loro tentativo di “stonewall” di fare muro e di ostruire il corso delle inchieste a farli vacillare o cadere. Fu così per Nixon, per Reagan di fronte al finanziamento illegale ai Contras del Nicaragua, per Clinton, affannato nello sforzo di deviare le indagini sulle sue relazioni pericolose. La “Obstruction of Justice”, insieme con la falsa testimonianza, è la trappola nella quale i politici tendono a cadere, negli Stati Uniti, e verso la quale Trump e la sua amministrazione si stanno avviando.
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