Ritiro Usa dalla Siria, dietro la decisione la partita con la Turchia
Il segretario alla Difesa Mattis contrario. La svolta maturata nel bilaterale fra Donald Trump e il presidente turco Erdogan a Buenos Aires
La decisione di Donald Trump, «via subito dalla Siria», è maturata nel bilaterale con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, sabato primo dicembre, a margine del G20 di Buenos Aires. L’incontro è stato in bilico per qualche giorno, poi Trump, spinto anche dal segretario di Stato Mike Pompeo e dal consigliere per la Sicurezza nazionale, John Bolton, ha scelto di confrontarsi direttamente con il leader turco.
Negli ultimi mesi la tensione tra i due Paesi era cresciuta in modo allarmante. La Siria è stata proprio uno degli argomenti più delicati. Erdogan è deciso a bloccare l’espansione dei curdi, che considera semplicemente «terroristi» o, nel migliore dei casi, «nemici» del Paese. A Buenos Aires ha avvisato Trump: l’esercito di Ankara è pronto a lanciare l’offensiva nell’area cuscinetto al confine tra Turchia e Siria. È la zona dove operano anche le truppe americane, ufficialmente dislocate per combattere contro i residui dell’Isis, asserragliati in poche sacche nella stessa regione.
Il rischio di uno scontro tra militari americani e turchi, dunque, era reale. Trump, che da mesi spinge per il disimpegno, ha preferito evitare complicazioni: si torna a casa. Tra lo sconcerto di ciò che rimane dei ribelli anti-Bashar Al Assad e degli stessi curdi, alleati affidabili degli americani nella guerra contro il sedicente Stato Islamico. Il segretario alla Difesa Mattis non era presente nel vertice di Buenos Aires. L’ex generale dei marines ha sempre considerato il ritiro dalla Siria un grave errore geo strategico.
Mattis è preoccupato per l’attivismo dell’Iran e, soprattutto, della Russia, sponsor del regime di Damasco. Fosse per i generali, anzi, la presenza militare degli americani andrebbe rafforzata in Siria, e in generale nei diversi teatri di conflitto, dall’Afghanistan all’Iraq. Il Segretario alla Difesa ha provato fino all’ultimo a convincere il presidente. Ma il tweet di Trump di oggi, mercoledì 19 dicembre, segnala che Mattis ha perso il confronto interno con Pompeo e Bolton.
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