The Difficult Life of US Students

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La dura vita degli studenti Usa

Secondo un rapporto di qualche tempo fa di Hope Labs, un organismo del Wisconsin che analizza le carenze sociali, la malnutrizione qui riguarda oltre la metà degli studenti, ma non è l’unico problema: il 14%, nei community college, è addirittura homeless

In difficoltà perché devono far fronte a rette universitarie che continuano a salire rapidamente non solo nelle grandi accademie private come Harvard o Stanford, ma anche nelle università pubbliche, un numero crescente di studenti americani è malnutrito: mangia poco e male, soprattutto junk food. Sono milioni gli studenti dei college che vivono nella precarietà alimentare, secondo uno studio del Gao (Government Accountability Office, organismo tecnico del Congresso che sorveglia l’attività del governo). Il Gao ha riempito un vuoto (non esistono indagini federali in questo campo) mettendo a confronto i risultati di decine di inchieste locali. Va ancora peggio nei community college: università pubbliche, soprattutto istituti tecnici, nei quali gli studenti — spesso di famiglie a basso reddito — conseguono una laurea breve. Secondo un rapporto di qualche tempo fa di Hope Labs, un organismo del Wisconsin che analizza le carenze sociali, la malnutrizione qui riguarda oltre la metà degli studenti, ma non è l’unico problema: il 14%, nei community college, è addirittura homeless.

Non ha un alloggio: finisce per dormire in strada o passa da una camera all’altra dei compagni disposti ad ospitarlo per qualche giorno. Il sistema universitario americano è giustamente famoso per la qualità dell’insegnamento — soprattutto scientifico — impartito dagli atenei migliori. Ma è anche un sistema spietato con chi non ha ampie disponibilità economiche: gli studenti sono costretti a tirare la cinghia o a contrarre un prestito studentesco di decine o anche di centinaia di migliaia di dollari. Negli Usa oggi ci sono 44 milioni di cittadini — studenti o ex studenti — che devono rimborsare prestiti universitari per 1500 miliardi di dollari: entrano nel mercato del lavoro con già sulle spalle il peso di un mutuo. Alcuni economisti temono che l’enorme debito studentesco possa diventare la prossima bolla creditizia, innesco di una nuova crisi finanziaria, 11 anni dopo quella provocata dai mutui subprime. Forse eviteremo un nuovo caso Lehman, ma questa crisi sta già avendo conseguenze sociali profonde come l’accelerazione dello spopolamento delle regioni rurali: secondo uno studio della Federal Reserve, l’aumento dei flussi dei giovani verso le aree metropolitane riguarda soprattutto studenti universitari che hanno contratto grossi prestiti di studio: sanno che solo nelle grandi città possono sperare trovare lavori ad alto reddito che consentiranno loro di onorare il debito.

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