Migration Risks Becoming Biden’s Vietnam

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Migranti: rischio Vietnam per Biden

di Massimo Gaggi | 09 marzo 2023

Biden sa che nella campagna per la rielezione verrà bombardato dai repubblicani soprattutto su criminalità e immigrazione illegale. Il presidente vuole reagire ma nel farlo rischia di spaccare il suo partito e di tradire gli impegni presi in campagna elettorale

L’immigrazione può diventare il Vietnam di Joe Biden? Lyndon Johnson rimane nella storia americana come il presidente che ha varato le più importanti riforme americane del Dopoguerra, dai diritti civili al welfare, ma fu travolto dall’escalation di quella guerra, ereditata da Kennedy. Dal piano per rinnovare le infrastrutture fatiscenti degli Stati Uniti, agli interventi per la transizione energetica, le tecnologie più innovative e per riportare in patria le produzioni strategiche, anche Biden ha fatto riforme: non vaste come quelle di Johnson, ma importanti perché spezzano anni di paralisi politica. Nonostante questi risultati, un mercato del lavoro che sfiora la piena occupazione e il successo nel ricompattare l’Occidente contro l’invasione russa dell’Ucraina e nel contenere la Cina, Biden continua ad avere bassi indici di gradimento. Non è solo il malessere di ampi ceti sociali per l’elevata inflazione: un «mostro» rimasto in gabbia per oltre 30 anni, sconosciuto ai più. Biden sa che nella campagna per la rielezione verrà bombardato dai repubblicani soprattutto su criminalità e immigrazione illegale. Il presidente vuole reagire ma nel farlo rischia di spaccare il suo partito e di tradire gli impegni presi in campagna elettorale. I primi passi che indicano una sua volontà di non ridurre le pene detentive gli sono già costati le dure critiche della sinistra democratica. Che diventeranno ancora più feroci se Biden proporrà, come sembra voler fare, un ritorno alle detenzioni di individui e famiglie che entrano illegalmente negli Usa: una misura introdotta da Donald Trump che era stata bollata come disumana dai democratici. Biden l’aveva sostituita con azioni più selettive, soprattutto rilasciando i clandestini che accettano sistemi di tracciamento come il bracciale elettronico. Ma l’onda imponente degli ingressi illegali — 1,7 milioni nel 2021, 2,7 l’anno scorso — lo spinge a correre ai ripari: i sondaggi dicono che la maggioranza degli americani vuole misure restrittive sugli immigrati e perfino sulla concessione dell’asilo.

Biden deve fare qualcosa prima dell’11 maggio quando, scaduto il Title 42, la norma d’emergenza che consente espulsioni rapide per ridurre i rischi di contagio da Covid-19, potrebbe arrivare un’altra ondata di migranti. Qualunque cosa faccia, sarà ferocemente criticato, da destra o da sinistra.

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