Trump-Biden: Competing Accusations

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Trump-Biden, la gara delle accuse

di Massimo Gaggi | 27 luglio 2023

C’erano una volta, in America, le campagne elettorali nelle quali i candidati si confrontavano su visioni politiche e programmi — lavoro, sanità, istruzione — di progresso sociale. Avanti di questo passo le presidenziali 2024 saranno una guerra di trincea combattuta nei tribunali

Mentre Donald Trump riceve dalla procura speciale federale l’avviso di una terza incriminazione che gli sta per essere notificata, quella per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, dalla Georgia è in arrivo la quarta imputazione. Stando alle indiscrezioni, sarà la più pesante: prove difficili da contestare come la registrazione della telefonata nella quale Trump chiese ai responsabili degli scrutini elettorali di «trovare» gli 11.780 voti coi quali scavalcare Joe Biden. E l’accusa potrebbe essere la più grave fin qui formulata: violazione della Rico, la legge anti racket, essendo emerso un sistema articolato di pressioni e minacce esercitate su vari funzionari, e anche sul governatore dello Stato, dall’allora presidente e dai suoi collaboratori. Come Rudy Giuliani che, denunciato da funzionari elettorali da lui accusati di aver truccato il voto, per evitare condanne ha appena ammesso di aver detto cose false. Intanto il giudice della Florida che gestisce la seconda incriminazione, quella per i documenti top secret trafugati, ha rinviato il processo a Trump da dicembre a maggio, comunque prima dalle elezioni presidenziali.

Anziché scaricare un candidato impresentabile, anche se forte di un esercito di seguaci, i repubblicani reagiscono a tutto questo cercando di gettare fango anche su Biden: la pressione esercitata sui procuratori che avevano negoziato col figlio del presidente, Hunter, l’ammissione di reati minori e sanzioni che non comportano pene detentive, li ha indotti a dare un’interpretazione restrittiva di quel patteggiamento che, così rivisto, è stato respinto dagli avvocati di Hunter: anche qui si riapre la strada del processo.

Intanto, coi trumpiani in Congresso decisi a colpire lo stesso presidente, il traballante speaker della Camera Kevin McCarthy dice di voler puntare all’impeachment di Joe Biden, mentre altri repubblicani frenano temendo un effetto boomerang, vista la scarsa consistenza delle accuse che verrebbero formulate. C’erano una volta, in America, le campagne elettorali nelle quali i candidati si confrontavano su visioni politiche e programmi — lavoro, sanità, istruzione — di progresso sociale. Avanti di questo passo le presidenziali 2024 saranno una guerra di trincea combattuta nei tribunali: più che di politica, si parlerà di giudici che si barcamenano e di avvocati con l’asso nella manica.

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