American College Graduates and a Surprise Vote

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I laureati americani e il voto a sorpresa

di Massimo Gaggi | 18 gennaio 2024

I laureati continuano a criticare il modo rozzo di Trump di fare politica, ma pare si siano riconciliati con lui perché ora lo considerano vittima di una congiura politico-giudiziaria per estrometterlo dalla competizione elettorale

Quando, nel 2016, Donald Trump vinse a sorpresa le elezioni, la stampa americana fu accusata di non aver capito quello che stava accadendo nel Paese: insensibile al malessere degli emarginati, i forgotten men, perché abituata a considerare solo i benestanti istruiti, quasi sempre laureati. Cioè il grosso del suo pubblico. Gente poco propensa a tifare per l’immobiliarista sceso in politica. Da allora Trump non è mai stato popolare tra i laureati, infastiditi dai suoi modi rudi, dalla tendenza a banalizzare anche gli argomenti più complessi a colpi di slogan, e dotati degli strumenti intellettuali per individuare le tante falsità che punteggiano i discorsi dell’ex presidente. Anche questo pare che ora stia cambiando a suo favore: secondo la Suffolk University di Boston e il quotidiano UsaToday che a distanza di un anno hanno ripetuto lo stesso sondaggio, mentre nel gennaio 2022 il 76 per cento dei laureati conservatori dicevano di sostenere le politiche di Trump, ma volevano che ad attuarle fosse un presidente diverso da lui, ora il 60 per cento rivuole The Donald alla Casa Bianca.

Un altro sondaggio, stavolta di Fox News, arriva a conclusioni simili: consenso per Trump raddoppiato (fino al 60 per cento) nell’ultimo anno tra i repubblicani bianchi laureati. Le rilevazioni nazionali, spesso basate su campioni limitati, vanno prese con cautela, ma il risultato dell’Iowa è già una prima conferma: Trump ha ottenuto la maggioranza assoluta anche grazie al sostegno dei college educated che dovevano rappresentare il cuore dell’elettorato di Nikki Haley e consentirle di «sfondare». Perché questo cambiamento? I laureati continuano a criticare il modo rozzo di Trump di fare politica, ma pare si siano riconciliati con lui perché ora lo considerano vittima di una congiura politico-giudiziaria per estrometterlo dalla competizione elettorale. Un guaio per Nikki, ma anche Biden farà bene a prendere nota: i processi che, secondo la Casa Bianca, dovrebbero mettere a nudo i suoi crimini, per ora gli stanno procurando simpatie anche tra i conservatori più colti (e presumibilmente moderati). I sondaggisti fissano anche un momento nel quale il vento per Trump è cambiato: 30 marzo 2023. È il giorno in cui un grand jury emise la prima incriminazione per il pagamento del silenzio della pornostar Stormy Daniels con soldi elettorali.

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