A recent survey by Monmouth University in New Jersey has revealed an interesting detail about American public opinion: The majority of the electorate believes that the so-called deep state is the true government.
Six out of 10 Americans think that government officials who were neither elected nor nominated to office have too much influence on federal policy. Only 26 percent affirm that there is a fair balance between elected and non-elected officials in making policy decisions. And it’s an idea fairly shared between the majority of Democrats, Republicans and Independents.
“We usually expect opinions on the operation of government to shift depending on which party is in charge. But there’s an ominous feeling by Democrats and Republicans alike that a ‘Deep State’ of unelected operatives are pulling the levers of power,” declared Patrick Murray, director of the Monmouth University Polling Institute. [
Here’s an interesting fact: Few people are actually familiar with the term deep state, accounting for less than 25 percent of those interviewed. But when the term is explained to them as being “a group of unelected government and military officials who secretly manipulate or direct national policy,” three-quarters of those interviewed say this type of apparatus effectively exists in Washington and that it wields a genuine power. Only one in five people interviewed says that it doesn’t exist or that it probably doesn’t exist. Republicans and Independents are the most convinced that this deep state exists.
The issue is also very interesting because it is linked to sufficiently widespread concern among the electorate about the state’s violation of privacy. There is a deep state that cannot be controlled and there is surveillance being conducted on behalf of these apparatuses.
The bulk of the American public believes that the United States government is involved in mass surveillance of its own citizens. Slightly more than half of the population is either very worried (23 percent) or a little worried (30 percent) about the U.S. government monitoring its activity and invading its privacy. Only 22 percent are not at all worried about this phenomenon. Although not everyone is worried in the same way, 8 of 10 Americans believe that the United States government currently monitors or spies on the activities of American citizens.
“This is a worrisome finding. The strength of our government relies on public faith in protecting our freedoms, which is not particularly robust. And it’s not a Democratic or Republican issue. These concerns span the political spectrum.” Murray said. [https://www.monmouth.edu/polling-institute/reports/monmouthpoll_us_031918/]
From a political standpoint, this survey can even be compared and contrasted with Donald Trump’s election. The concept of a deep state invaded the national political debate during the 2016 presidential election. The Donald often used it expressly to attack the government agencies that, in his opinion, did not thoroughly investigate his Democratic rival Hillary Clinton. And when he was elected, Trump maintained that this deep state, which he believed involved the Justice Department, federal agencies, ex-President Barack Obama and Hillary Clinton, aimed to delegitimize his term by attacking his political objectives. It seems that at the base level, Americans are also convinced.
Gli americani sono convinti
che a governare sia il Deep State
Un recente sondaggio realizzato dalla Monmouth University, nel New Jersey, svela un particolare interessante dell’opinione pubblica americana: la maggioranza dell’elettorato crede che chi governa realmente il Paese sia lo Stato profondo, il cosiddetto deep State.
Sei americani su 10 ritengono che i funzionari governativi non eletti o nominati abbiano troppa influenza nel determinare la politica federale. Solo il 26% afferma che esiste un giusto equilibrio tra i funzionari eletti e quelli non eletti nel determinare la politica. Ed è un’idea abbastanza condivisa dalla maggioranza dei democratici, dei repubblicani e degli indipendenti.
“Di solito ci aspettiamo che le opinioni sull’operato del governo cambino a seconda della parte responsabile. Ma c’è una sensazione inquietante da parte sia dei democratici sia dei repubblicani che uno “Stato profondo” di agenti non eletti che stanno muovendo le leve del potere “, ha affermato Patrick Murray, direttore del Monning University Polling Institute.
C’è un dato interessante. Quelli che conoscono il termine “deep State” sono pochi, non raggiungendo neanche il 25 per cento degli interrogati. Ma quando il termine gli viene descritto “come un gruppo di funzionari governativi e militari non eletti che segretamente manipolano o dirigono la politica nazionale”, i tre quarti degli interrogati affermano di credere che questo tipo di apparato esista effettivamente a Washington e che abbia un potere reale. Solo 1 su 5 afferma che non esiste o che ci crede poco. I repubblicani e gli indipendenti sono i più convinti dell’esistenza di questo Stato profondo.
La questione è molto interessante anche perché si collega a una preoccupazione abbastanza diffusa da parte dell’elettorato che è quella della lesione della privacy da parte dello Stato. Esiste uno Stato profondo che non si può controllare ed esiste un monitoraggio da parte di questi apparati.
La maggioranza del pubblico americano crede che il governo degli Stati Uniti si impegni in un monitoraggio diffuso dei propri cittadini. Poco più della metà della popolazione è molto preoccupata (23%) o un po’ preoccupata (30%) del fatto che il governo Usa monitori la sua attività e invada la sua privacy. Solo il 22 per cento non è preoccupato da questo fenomeno. Ma pur non essendo tutti preoccupati allo stesso modo, otto americani su 10 ritengono che il governo degli Stati Uniti attualmente monitorizzi o spii le attività dei cittadini americani,
“Questa è una constatazione preoccupante. La forza del nostro governo dipende dalla fiducia pubblica nel proteggere le nostre libertà, e questa non è particolarmente solida. E non è un problema democratico o repubblicano. Queste preoccupazioni abbracciano l’intero arco politico“, ricorda Murray.
Da un punto di vista politico, questo sondaggio può esser eletto anche mettendolo a confronto con l’elezione di Donald Trump. Il concetto di “Stato profondo” è entrato prepotentemente nel dibattito politico nazionale durante le elezioni presidenziali del 2016. The Donald lo ha spesso usato espressamente per attaccare le agenzie governative che, a suo giudizio, non hanno indagato completamente alla sua rivale democratica Hillary Clinton. E da quando è stato eletto, Trump ha sostenuto che questo Stato profondo, che a suo dire coinvolge il dipartimento di Giustizia, le agenzie federali, l’ex presidente Barack Obama e la Clinton, mira a delegittimare il suo mandato colpendo i suoi obiettivi politici. Sembra che gli americani, in fondo, ne siano convinti anche loro.
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