Ten Silver Stars for the Heroes of Afghanistan

robert wolff edit

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12/12/2008 – Washington, oggi la cerimonia di consegna delle onorificenze militari

Dieci Stelle d’argento per gli eroi dell’Afghanistan

I soldati premiati da Bush appartengono tutti alla stessa unità delle Forze speciali Usa, protagonista ad aprile di un’epica battaglia contro i talebani

“La nostra è semplicemente la storia di un gruppo di soldati americani che si sono battuti a fianco dei loro alleati in Afghanistan e che non si sono voluti arrendere. I premi che arrivano dopo non sono così importanti per me”.

Il capitano Kyle Walton, leader del 3° battaglione del 3° gruppo delle Forze speciali americane, pensa di aver semplicemente fatto il proprio dovere, quando, ad aprile di quest’anno, per sei ore ha tenuto testa ai talebani insieme ai suoi compagni, chiusi in una valle isolata dove l’esercito degli Stati Uniti non era mai entrato prima.

Ma il presidente Bush ha voluto onorare Walton e i suoi: oggi a Washington i dieci “eroi dell’Afghanistan” hanno ricevuto altrettante Stelle d’argento, la quarta più alta onorificenza che può essere assegnata ad un soldato americano e la terza più alta concessa per il coraggio mostrato di fronte al nemico.

Nello scontro, l’unità di Walton ha dovuto affrontare almeno 200 miliziani: una pioggia di fuoco proveniente da ogni lato della valle, ricorda il capitano, riversata da fucili, lanciagranate, mitragliatrici. “Era di certo un attacco coordinato, preparato da tempo”, racconta Walton, mentre il sergente Luis Morales ricorda la sensazione paralizzante di trovarsi senza riparo: “Eravamo praticamente all’aperto, senza nemmeno un albero dietro cui nasconderci”.

In una situazione del genere, il bilancio delle vittime avrebbe potuto essere molto pesante: invece, tutti i soldati dell’unità hanno avuto salva la vita, anche se Morales è costretto a camminare con il bastone e un suo compagno, il sergente John Walding, ha perso una gamba. Tutti ricordano però il giovane afghano C.K., interprete, caduto nei primi minuti di battaglia: aveva solo 23 anni, era orfano e sognava di potersene andare dall’Afghanistan una volta finita la guerra, per raggiungere quegli Stati Uniti di cui soldati giovani come lui gli avevano tanto parlato. Anche C.K. è, a suo modo, parte dell’eroica impresa delle Forze speciali, racconta il sergente Seth Howard: facendosi scudo con il corpo senza vita del ragazzo, Howard ha potuto salvarsi dal fuoco nemico e cominciare a sua volta a sparare, uccidendo 20 talebani.

Per i ragazzi di Walton, la missione è servita a dimostrare che non esistono nascondigli veramente sicuri per i terroristi. Quanto alle medaglie, hanno valore solo come riconoscimento di fratellanza e aiuto reciproco, non di eroismo: “Quando stai aiutando un tuo compagno, non pensi mai: Oh, mi daranno una Stella d’argento per questo”, assicura il sergente Walding, “Quando sei lì, non c’è un secondo fine in quello che fai”.

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