Does Puritan America Forgivethe Sins of Sex-Scandal-Tarred Politicians?

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L’ex governatore Spitzer, travolto da uno scandalo, ora torna in politica. Come Weiner, che spedì foto osé e oggi è candidato a sindaco di New York

Se esiste una formula dell’espiazione, in America l’hanno trovata: semplice e breve. È facile: riprovaci. Rimettiti alla prova di fronte al pubblico e vedi che succede. Il tempo è una variabile relativa. Eliot Spitzer, ex governatore di New York, ex procuratore generale con la fama di «sceriffo di Wall Street», si era dimesso nel 2008, dopo avere ammesso di frequentare prostitute d’alto borgo.

Erano cinque anni fa. Oggi torna in politica e si candida a controllore delle finanze della città: in pratica, punta a gestire circa 140 miliardi di dollari.

Dov’è finito quello scandalo che lo aveva tirato giù dallo scranno di governatore, lui uomo inflessibile che si diceva già un predestinato alla candidatura per la Casa Bianca, lui che nulla temeva, specialmente i potenti e i signori della City, che amava intimorirli con il suo stesso potere e la morbidezza di un «rullo compressore» (definizione sua)? Spitzer ha chiesto agli elettori «perdono». Ha ricordato che sì, ha «peccato», ma l’ha affrontato e ora è un altro uomo, è ancora accanto a sua moglie, e quando uno ha passato quello che ha passato lui «vuole la redenzione».

Solo gli elettori possono darla, la garanzia di avere cancellato il peccato. Solo i voti possono dire se il perdono ci sia stato, e in quale misura. Spitzer è ricorso alla parola magica della politica americana: «Il servizio è servizio». Lui vuole «servire», ma gli serve che l’America lo riabiliti. D’altra parte in corsa per quello stesso ruolo (sembra una barzelletta) c’è Kristin Davis, la maitresse, la «Madam» newyorchese che gli procurava le escort. Una che di affari se ne intende. Però Spitzer ricorda le sue battaglie contro i pescecani di Wall Street e quanto ci avesse visto lungo. Anche lui di conti se ne intende, soprattutto con il passato, e con il destino. Quello che l’ha detronizzato e ora, forse, gli darà un’altra chance. È quella che spera di avere anche Anthony Weiner, pure lui democratico, che si è dimesso da deputato di New York due anni fa dopo un altro scandalo a sfondo sessuale: mandava in giro foto sue mezzo o tutto nudo a donne conosciute on line. Da giovanissimo consigliere comunale con una carriera mezza tracciata, a quarantasei anni sembrava finito. Oggi è candidato sindaco di New York: la seconda carica politica più importante d’America, la poltrona numero uno della città numero uno del mondo. È un test: si vedrà che cosa diranno gli abitanti della Grande mela, i più progressisti, i più avanzati, si vedrà se saranno disposti a dimenticare i «grossi errori» e a considerare più che altro le «dure lezioni».

Certo che Weiner e Spitzer ci rimettano la faccia, e addirittura ricerchino il consenso popolare è un segno. Che tutte quelle storie sullo spirito puritano, il rigore dei padri fondatori, il moralismo e il politically correct, insomma la convinzione diffusa che in America «certi comportamenti» (sessualmente parlando) non siano tollerati, sono vere, ma relativamente: cioè fino a che non arriva il momento del riscatto. E questo, davvero, è ancora più americano: hai sbagliato, ma se dimostri che puoi fare bene, che hai ancora qualcosa da dare al Paese, eccoti un’altra occasione. Senza sconti. Ma con enormi possibilità di guadagno: come insegna Bill Clinton, maestro di resurrezione, che da quando ha lasciato la Casa Bianca col marchio del Sexgate ha guadagnato novanta milioni di dollari grazie alle sue conferenze in giro per il mondo ed è considerato il guru del partito democratico, oltre che presidente in pectore della maggioranza della popolazione. Anche il generale Petraeus si è riciclato nel mondo degli affari: sarà consulente di una società di investimenti, oltre che insegnante in due università (California e New York). Mentre John Edwards, ex candidato alla presidenza che nel 2008 confessò di avere tradito la moglie malata, è tornato alla professione antica di avvocato. Dopo il peccato, per il peccatore c’è una vita da ricostruire, anche pubblica. Anche per le maitresse. Anche per i fedifraghi. Anche per i clienti delle maitresse. Basta espiare.

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