Dio e Donald
È Dio stesso, almeno il Dio della Bibbia interpretata dal Pastore evangelico Robert Jeffress, ad avere autorizzato Donald Trump a scatenare “furia e fiamme” come “il mondo non ha mai visto prima” per eliminare Kim Jong Un. Jeffress sarebbe soltanto uno dei fantastici venditori di profezie e sermoni nelle mega chiese a fini di lucro se non fosse il principale “consigliere religioso” del presidente e colui che fu chiamato a pronunciate l’orazione ufficiale all’insediamento di Trump.
La minaccia di scatenare contro la Corea del Nord castighi preventivi, nel caso Jong Un insistesse con la corsa all’arsenale nucleare e alla miniaturizzazione d bombe termonucleari da piazzare in cima ai suoi nuovi missili balistici intercontinentali forse capaci di raggiungere il territorio degli Usa, è un’ovvia allusione di sapore biblico all’Armagheddon atomico, visto che il mondo ha già conosciuto gli orrori di un attacco atomico su Hiroshima e Nagasaki, con ordigni di potenza enormemente innferiore alle bombe H di oggi .
Non è certo una novità quella di bestemmiare il nome di Dio arruolandolo come alleato o ispiratore di guerra. I soldati della Wehrmacht portavano la scritta “Gott Mit Uns”, Dio è con noi, sulla fibbia della cintura. Stalin mobilitò il Metropolita della chiesa russa ortodossa per incitare i soldati dell’Armata Rossa a fermare l’avanzata nazista, dopo avere perseguitato e spinto verso l’estinzione quella stessa Chiesa e non ci sarà bisogno di ricordare in nome e per conto di chi i criminali dell’isis o di al Quaeda credono di massacrare vittime innocenti
Ma alludere, sia pure indirettamente, a un uso preventivo dell’arma nucleare, è una novità, anche se la dottrina strategica americana non ha mai escluso di poter essere la prima a impiegare la Bomba. Porta gli Stati Uniti più vicini a un possibile attacco con armi nucleari di quanto siano mai stati da quando il generalissimo MacArthur suggerì proprio l’uso l’atomica durante la Guerra in Corea, costringendo il presidente Truman a sollevarlo immediatamente dal comando.
In un’altra occasione soltanto l’America tornò ad avvicinarsi a un possibile scontro nucleare Fu nell’ottobre del 1962, durante la crisi dei missili cubana. Se in quei giorni il Presidente fosse stato Trump, invece di Kennedy, forse oggi non saremmo qui a doverci preoccuare di bollette, pensione, banche e lavoro.
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